VOLUBILIS è un sito archeologico romano, situato nel
medio Atlante a 27 km a nord di Meknes. È il sito archeologico più noto del
Marocco ed è inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
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Il Decumano e l'Arco di Trionfo
La zona di Volubilis, già abitata nel
neolitico, subì l'influenza cartaginese, fu poi un regno berbero indipendente e
venne infine romanizzato. Augusto vi stabilì un regno "cliente",
ponendo sul trono Giuba II - figlio di Giuba I e nipote di Massinissa sovrani
di Numidia - e la moglie di costui, Cleopatra Selene. La giovanissima regina -
figlia di Cleopatra VII la Grande e di Antonio - era stata, come il marito,
educata a Roma nella cultura latina e greca. I due regnarono avendo per capitali sia Iol detta Cesarea sia Volubilis.
Il regno di Mauritania, che comprendeva
tutto il nord dell'attuale Marocco e gran parte dell'Algeria costiera, venne
soppresso ed annesso all'Impero, diviso in due province: Mauretania
Tingitana (la parte corrispondente all'attuale nord Marocco, da Tingis
oggi Tangeri - e la Mauretania Cesariensis .
Una volta divenuta residenza del procuratore, Volubilis ebbe il comando del limes della Mauritania Tingitana ma nel 117 subì attacchi da parte dei Mauri, capeggiati da Luzio Quieto.
Infine, nel 168, per difendersi dagli attacchi delle tribù berbere, venne eretto un muro di cinta.
Una volta divenuta residenza del procuratore, Volubilis ebbe il comando del limes della Mauritania Tingitana ma nel 117 subì attacchi da parte dei Mauri, capeggiati da Luzio Quieto.
Infine, nel 168, per difendersi dagli attacchi delle tribù berbere, venne eretto un muro di cinta.
Fin verso la metà del VII secolo vi fu ancora una civiltà latina e cristiana
che proseguì sino all'arrivo di Idris I il quale, nel 789, vi
stabilì la sua capitale.
Il declino di Volubilis iniziò con il regno di Moulay Ismail, il quale
utilizzò i marmi della città per abbellire i palazzi di Meknes. Nel 1755 fu la
volta di un funesto terremoto, che la rase al suolo.
Solo nel XIX secolo furono avviati gli scavi per recuperare il sito.
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LA BASILICA
L'edificio della basilica è a tre navate di cui quella centrale, più ampia,
terminava alle due estremità con un'abside; l'edificio fungeva da sede di
amministrazione della giustizia. Edificio a quattro colonne fungeva anche da
luogo da passeggio, Borsa del commercio oltre che luogo di giustizia.
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IL CAMPIDOGLIO
Il Campidoglio, identificato grazie a una dedica dell'imperatore Macrino datata 217, fu edificato sul luogo occupato in precedenza da un foro. Il cortile lastricato era circondato da un portico le cui colonne sono state in parte rialzate; al centro si trovava un piccolo altare da cui uno scalone conduceva al tempio capitolino propriamente detto. Il tempio non è orientato a est, forse a causa della configurazione del terreno.
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L'ARCO DI CARACALLA
L'arco di Trionfo, sul «decumanus maximus», fu eretto nel 217 in onore di
Caracalla e di sua madre Iulia Domna.
È stato rialzato nel 1933.
Il decumanus maximus è l'asse che attraversa la città fra la cosiddetta porta di Tangeri, a nord-est, e la porta occidentale (il tratto messo in luce dagli scavi è compreso fra l'arco di trionfo e la porta di Tangeri). Lungo la strada si allineavano il palazzo del Procuratore (detto di Gordiano) e le più belle dimore della città.
È stato rialzato nel 1933.
Il decumanus maximus è l'asse che attraversa la città fra la cosiddetta porta di Tangeri, a nord-est, e la porta occidentale (il tratto messo in luce dagli scavi è compreso fra l'arco di trionfo e la porta di Tangeri). Lungo la strada si allineavano il palazzo del Procuratore (detto di Gordiano) e le più belle dimore della città.
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LA CASA DI BACCO
La Casa dei mosaici di Bacco e delle Quattro Stagioni è ricca di splendide
decorazioni.
I mosaici delle terme e nelle case portati alla luce nei siti
archeologici della Mauritania Tingitana testimoniano l'influenza esercitata da
Roma sulle città africane. Le decorazioni figurative policrome venivano
eseguite in Italia riproducendo dei modelli. Venivano poi trasportati su
pannelli e sistemate in quadri le cui tessere formavano sfumature e giochi di
luce.
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LA CASA DI ORFEO
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La casa di Orfeo si trova nel quartiere meridionale ed è l'abitazione più ricca nell'area. Prende il nome dal grande mosaico, che è stato trovato nel tablinium, con al centro il mito di Orfeo che suona la cetra.
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La casa di Orfeo si trova nel quartiere meridionale ed è l'abitazione più ricca nell'area. Prende il nome dal grande mosaico, che è stato trovato nel tablinium, con al centro il mito di Orfeo che suona la cetra.
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LE TERME DI GALLIENO
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Accanto alla casa di Orfeo si possono vedere le fondamenta delle terme di Gallieno così chiamate per una dedica a questo imperatore trovata nell'edificio, che si stendevano su circa 1000 mq.
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ci sono i resti della sala delle caldaie, con due focolai un tempo sormontati da caldaie in bronzo, e dei differenti ambienti destinati alle varie funzioni termali.
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ci sono i resti della sala delle caldaie, con due focolai un tempo sormontati da caldaie in bronzo, e dei differenti ambienti destinati alle varie funzioni termali.
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LA CASA DEL DESULTOR
Alle spalle del foro sorge, a sinistra, la casa del Desultor.
Il mosaico
pavimentale raffigura un «desultor» (atleta che nei giochi circensi saltava in
corsa da un cavallo all'altro) che monta all'indietro un asino e sorregge un
cantaro, premio per la vittoria, simbolizzata anche dalla fascia di stoffa con
i due nastri.
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LA CASA DI ERCOLE
La facciata della casa delle Fatiche d'Ercole, in
una via laterale, è decorata con colonne scanalate e rudentate.
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Oltre il peristilio, con mosaico a motivi geometrici ben conservato, il triclinio racchiude un altro bel mosaico a medaglioni (due dei quali cancellati) raffiguranti le fatiche d'Ercole.
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Oltre il peristilio, con mosaico a motivi geometrici ben conservato, il triclinio racchiude un altro bel mosaico a medaglioni (due dei quali cancellati) raffiguranti le fatiche d'Ercole.
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CASA DEGLI APPUNTAMENTI
CASA DEGLI APPUNTAMENTI
particolare del lupanare
A Roma e nell'impero, la prostituzione in genere era considerata un fatto normale e naturale fin dai tempi del severo conservatore degli antichi costumi Catone il Censore, il quale vedendo uscire un giovane da un bordello si congratulò con lui perché in modo così tranquillo soddisfaceva i suoi istinti. Notando però, diverse altre volte lo stesso giovane, nella medesima occasione, gli disse: «Ti ho elogiato perché ci sei venuto, non perché ci abiti».
A Roma e nell'impero, la prostituzione in genere era considerata un fatto normale e naturale fin dai tempi del severo conservatore degli antichi costumi Catone il Censore, il quale vedendo uscire un giovane da un bordello si congratulò con lui perché in modo così tranquillo soddisfaceva i suoi istinti. Notando però, diverse altre volte lo stesso giovane, nella medesima occasione, gli disse: «Ti ho elogiato perché ci sei venuto, non perché ci abiti».
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CASA DEL CAVALIERE
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CASA DEL CORTEO DI VENERE
Diana al bagno
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CASA DEI MOSAICI
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LA PORTA DI TANGERI
LA PORTA DI TANGERI
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IL CONVOLVOLO
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