giovedì 2 febbraio 2012

VOLUBILIS



VOLUBILIS è un sito archeologico romano, situato nel medio Atlante a 27 km a nord di Meknes. È il sito archeologico più noto del Marocco ed è inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
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Il Decumano e l'Arco di Trionfo

La zona di Volubilis, già abitata nel neolitico, subì l'influenza cartaginese, fu poi un regno berbero indipendente e venne infine romanizzato. Augusto vi stabilì un regno "cliente", ponendo sul trono Giuba II - figlio di Giuba I e nipote di Massinissa sovrani di Numidia - e la moglie di costui, Cleopatra Selene. La giovanissima regina - figlia di Cleopatra VII la Grande e di Antonio - era stata, come il marito, educata a Roma nella cultura latina e greca. I due regnarono  avendo per capitali sia Iol detta Cesarea sia Volubilis.






 Il regno di Mauritania, che comprendeva tutto il nord dell'attuale Marocco e gran parte dell'Algeria costiera, venne soppresso ed annesso all'Impero, diviso in due province: Mauretania Tingitana (la parte corrispondente all'attuale nord Marocco, da Tingis oggi Tangeri - e la Mauretania Cesariensis






Una volta divenuta residenza del procuratore, Volubilis ebbe il comando del limes della Mauritania Tingitana ma nel 117 subì attacchi da parte dei Mauri, capeggiati da Luzio Quieto.
Infine, nel 168, per difendersi dagli attacchi delle tribù berbere, venne eretto un muro di cinta. 

Fu abbandonata dai Romani verso il 284-285.




Fin verso la metà del VII secolo vi fu ancora una civiltà latina e cristiana che proseguì sino all'arrivo di Idris I il quale, nel 789, vi stabilì la sua capitale.






Il declino di Volubilis iniziò con il regno di Moulay Ismail, il quale utilizzò i marmi della città per abbellire i palazzi di Meknes. Nel 1755 fu la volta di un funesto terremoto, che la rase al suolo. 

Solo nel XIX secolo furono avviati gli scavi per recuperare il sito.


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LA BASILICA


L'edificio della basilica è a tre navate di cui quella centrale, più ampia, terminava alle due estremità con un'abside; l'edificio fungeva da sede di amministrazione della giustizia. Edificio a quattro colonne fungeva anche da luogo da passeggio, Borsa del commercio oltre che luogo di giustizia.


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IL CAMPIDOGLIO



Il Campidoglio, identificato grazie a una dedica dell'imperatore Macrino datata 217, fu edificato sul luogo occupato in precedenza da un foro. Il cortile lastricato era circondato da un portico le cui colonne sono state in parte rialzate; al centro si trovava un piccolo altare da cui uno scalone conduceva al tempio capitolino propriamente detto. Il tempio non è orientato a est, forse a causa della configurazione del terreno. 


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L'ARCO DI CARACALLA


L'arco di Trionfo, sul «decumanus maximus», fu eretto nel 217 in onore di Caracalla e di sua madre Iulia Domna. 
È stato rialzato nel 1933. 






Il decumanus maximus è l'asse che attraversa la città fra la cosiddetta porta di Tangeri, a nord-est, e la porta occidentale (il tratto messo in luce dagli scavi è compreso fra l'arco di trionfo e la porta di Tangeri). Lungo la strada si allineavano il palazzo del Procuratore (detto di Gordiano) e le più belle dimore della città.

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LA CASA DI BACCO





La Casa dei mosaici di Bacco e delle Quattro Stagioni è ricca di splendide decorazioni.



I mosaici delle terme e nelle case portati alla luce nei siti archeologici della Mauritania Tingitana testimoniano l'influenza esercitata da Roma sulle città africane. Le decorazioni figurative policrome venivano eseguite in Italia riproducendo dei modelli. Venivano poi trasportati su pannelli e sistemate in quadri le cui tessere formavano sfumature e giochi di luce.

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LA CASA DI ORFEO


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La casa di Orfeo si trova nel quartiere meridionale ed è l'abitazione più ricca nell'area. Prende il nome dal grande mosaico, che è stato trovato nel tablinium, con al centro il mito di Orfeo che suona la cetra. 
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LE TERME DI GALLIENO

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Accanto alla casa di Orfeo si possono vedere le fondamenta delle terme di Gallieno così chiamate per una dedica a questo imperatore trovata nell'edificio, che si stendevano su circa 1000 mq.
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ci sono i resti della sala delle caldaie, con due focolai un tempo sormontati da caldaie in bronzo, e dei differenti ambienti destinati alle varie funzioni termali.
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LA CASA DELLE COLONNE
o degli animali marini


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CASA DEI DELFINI


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LA CASA DEL DESULTOR


Alle spalle del foro sorge, a sinistra, la casa del Desultor. 
Il mosaico pavimentale raffigura un «desultor» (atleta che nei giochi circensi saltava in corsa da un cavallo all'altro) che monta all'indietro un asino e sorregge un cantaro, premio per la vittoria, simbolizzata anche dalla fascia di stoffa con i due nastri. 

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LA CASA DI ERCOLE



La facciata della casa delle Fatiche d'Ercole, in una via laterale, è decorata con colonne scanalate e rudentate. 


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Oltre il peristilio, con mosaico a motivi geometrici ben conservato, il triclinio racchiude un altro bel mosaico a medaglioni (due dei quali cancellati) raffiguranti le fatiche d'Ercole. 

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CASA DEGLI APPUNTAMENTI

particolare del lupanare

A Roma e nell'impero, la prostituzione in genere era considerata un fatto normale e naturale fin dai tempi del severo conservatore degli antichi costumi Catone il Censore, il quale vedendo uscire un giovane da un bordello si congratulò con lui perché in modo così tranquillo soddisfaceva i suoi istinti. Notando però, diverse altre volte lo stesso giovane, nella medesima occasione, gli disse: «Ti ho elogiato perché ci sei venuto, non perché ci abiti».

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CASA DEL CAVALIERE















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CASA DEL CORTEO DI VENERE

 Diana al bagno

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CASA DEI MOSAICI



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LA PORTA DI TANGERI

in fondo al decumano l'arco di Caracalla



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IL CONVOLVOLO

è il fiore da cui prese nome la città
ed è ancora visibile nel luogo delle rovine




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